Operazione chirurgica dell’alluce valgo

Hai fatto la visita dal medico, hai sperato che ti dicesse che sarebbe stato solo necessario della fisioterapia e l’utilizzo di solette e plantari terapici, ma il tuo grado di valgismo è al massimo, con l’alluce che pressa anche le dita della seconda e terza falange come a volerle distruggere: non hai altra scelta, devi sottoporti a un’operazione chirurgica.

Non devi preoccuparti, anzi, hai anche molte tecniche interventistiche cui fare riferimento, ognuna adatta a risolvere una tipologia di valgismo dal lieve, al medio, al severo, per giovane e adulto. Alcune sono invasive permettendo di curare anche i dolori sotto plantari, mentre altre non lo sono, ma curano l’alluce valgo fin dalla sua fase iniziale. Eccone alcune:

Chirurgia percutanea mininvasiva del piede

Operazione chirurgica alluce valgoIntrodotta in Europa dal dottor De Prado, la chirurgia percutanea mininvasiva del piede, si è diffusa nel 1999 quando il Dott. Andrea Bianchi iniziò a operare con questo metodo; molti dei suoi specializzandi anche in Italia hanno migliorato la tecnica chirurgica dando buoni margini di miglioramento anche da un punto di viista estetico oltre che motorio.

Eseguita attraverso incisioni cutanee minime, quindi in assenza di cicatrici, è considerata una tecnica chirurgica minore, ma in cui sono eseguiti gesti chirurgici analoghi a quelli delle tecniche aperte, in altre parole invasive.

E’ una tecnica operatoria versatile che trova applicazione nelle principali deformità del piede oltre all’alluce valgo come il dito a martello o le deviazioni laterali o sovrapposizioni delle dita.

Questo tipo di operazione deve essere eseguita da chirurghi esperti sia con tecnica tradizionale che percutanea. Questa operazione si effettua senza che l’ osso del piede e i tessuti siano esposti. L’uso delle apparecchiature più innovative renderanno il lavoro del medico eseguibile senza esisgenza di effettuarlo a “cielo aperto”.

La scelta di questo tipo di intervento verrà decisa durante la visita tenendo conto dell’età, del dolore, della deformità e delle aspettative del paziente dopo l’intervento.

Ad ogni modo il medico deve essere in grado di operare sia con la tradizionale tecnica che con la percutanea .

I vantaggi della chirurgia percutanea mininvasiva sono che:

  • si esegue in day hospital;
  • anestesia locale che permette la deambulazione dopo l’intervento;
  • La compensazione delle osteotomie è affidata al bendaggio;
  • l’immediata deambulazione con l’ausilio di una scarpetta a suola piatta;
  • Dolore post operatorio minimo;
  • recupero funzionale rapido;
  • vantaggio estetico grazie ad incisioni cutanee minime.

L’intervento chirurgico dura 20 minuti ed è completato con un bendaggio correttivo di 3 settimane.

Il primo controllo ha luogo intorno alla seconda settimana nella quale il bendaggio è rimosso e sostituito da un cerotto funzionale che rimarrà in sede per 2 settimane.

Dopo un mese dall’utilizzo di una scarpa dalla suola flessibile sarà possibile indossare delle scarpe normali comode come quelle da ginnastica. Per poter correre bisognerà attendere almeno due mesi dal dopo intervento.

Intervento di Osteotomia

L’osteotomia è l’intervento chirurgico più comune per l’alluce valgo. Vi sono molti tipi di osteotomia, ma questa richiede l’utilizzo di viti, fili e metalli di compensazione. Il chirurgo rimuove il gonfiore osseo che sul lato interno del piede per poi riallineare le ossa all’interno dell’alluce.

Intervento di Artrodesi

L’artrodesi prevede la fusione insieme delle due ossa nell’alluce comune (articolazione metatarso-falangea). Questa procedura è consigliata solo per le persone che hanno gravi deformità, che rendono difficile la tutela dell’articolazione o se vi è una degenerazione avanzata dell’articolazione. Dopo l’artrodesi, il movimento dell’alluce sarà limitato.

L’intervento di Austin-Chevron-McBride.

E’ la tecnica chirurgica più conosciuta al mondo per l’alluce valgo, che prevede una osteotomia trapezoidale a forma di V aperta a circa 80°, che si esegue con piccola incisione dorso mediale, di circa 4 cm. Lo spostamento è preceduto dalla liberazione delle parti molli con la stessa incisione. In seguito, l’osteotomia è stabilizzata con una vite in titanio, affondata nell’osso.

Questa vite è biologicamente compatibile. Sarà rimossa solo in caso di fastidio percepito.

Si smeriglia poi il bordo sporgente e l’articolazione è riequilibrata ricostruendo le parti molli. Dopo l’intervento sarà possibile il movimento del piede. Questa tecnica è indicata solo in base alla radiografia dell’alluce che mostrerà un angolo inter metatarsale, cioè la divaricazione fra il primo e secondo metatarso.

Dopo l’intervento è importante eseguire degli esercizi di flesso-estensione della caviglia, muovere e mantenere attivo l’arto, muovere l’alluce operato. Nei pazienti anziani, spesso la fisioterapia è fondamentale per accelerare i tempi di recupero.

Si inizia a un mese circa dall’intervento e va spesso programmata con anticipo. Ogni paziente riceve un protocollo personalizzato, per indirizzare il fisioterapista. Molto importante è poi’ proseguire autonomamente con esercizi specifici, che sono chiaramente spiegati al momento della visita.

Queste tipologie di operazioni chirurgiche per il riallineamento e la cura dell’alluce valgo sono consigliate sempre in base alla visita clinica e radiologica con il medico ortopedico.

In seguito, per il decorso post operatorio, il medico indicherà un fisioterapista per la riabilitazione, ma sempre in base alle condizioni fisiche di partenza del paziente. Quelle indicate, sono tecniche operatorie non invasive che prevedono per il paziente che decide di mettersi in cura, una pronta guarigione senza un periodo troppo prolungato di convalescenza.

Infatti, il paziente potrà tornare a camminare lo stesso giorno dell’intervento o nei giorni a seguire grazie all’ausilio di plantari o solette che ne favoriranno la deambulazione in casa, mentre con un intervento invasivo “a cielo aperto”, con anche la presenza in seguito di vistose cicatrici, si dovrebbero utilizzare delle stampelle aspettando mesi prima di riprendere una corretta deambulazione.

Le modalità di intervento saranno sempre e solo decise dal medico con il paziente, quelle indicate sono solo alcune delle tecniche più conosciute e che presentano numerosi vantaggi per lo sportivo come per il paziente comune che ha necessita solo di poter camminare correttamente senza dolore in casa, a lavoro o volendo con il proprio cane al giardino sotto casa.

L’importante è deambulare subito dopo l’intervento per poter stabilizzare il piede e verificare che l’alluce non presenti più quella fastidiosa e dolorosa escrescenza (valgismo) che impedisce di indossare scarpe anche comode come quelle da ginnastica.